Epicentro Giovanile
Storia ed obiettivi

Storia ed obiettivi

Mons. Silvio Cesare Bonicelli
Mons. Silvio Cesare Bonicelli

L‘Epicentro Giovanile è nato nel gennaio del 1993 da un’idea di S. Ecc. Mons. Silvio Cesare Bonicelli (31/03/1932 – 06/03/2009) Vescovo di San Severo dall’ottobre 1991 al gennaio 1997, il quale costatando i crescenti bisogni del mondo giovanile a più livelli, avvertì l’urgenza di offrire alla gioventù di San Severo, soprattutto a quella parte che non gravita intorno alle parrocchie, un luogo di aggregazione, un centro giovanile appunto, per poter svolgere al suo interno attività di diverso genere mirate alla promozione umana, sociale e religiosa dei giovani e in particolare alla prevenzione delle diverse devianze giovanili. I successori di Mons. Bonicelli, Mons. Seccia e l’attuale Vescovo di San Severo Mons. Giuseppe Mengoli, hanno appoggiato e sostenuto la realtà dell’Epicentro Giovanile.

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don Nico d’Amicis

L’Epicentro Giovanile ha come sede alcuni locali ristrutturati del complesso dell’ex Istituto Salesiano (quattro stanze, un auditorium ed una palestra), è aperto tutti i giorni feriali dalle 18,30 fino alle 22,30 circa e la responsabilità è affidata attualmente a d. Nico d’Amicis.
In data 11 maggio 1994 L’Epicentro Giovanile si è costituito in associazione.
L’obiettivo fondamentale dell’Epicentro è quello di essere un punto di riferimento per i giovani, uno spazio gestito da loro in prima persona, coadiuvati dalla presenza di alcuni giovani-adulti con il ruolo di educatori alla pari. Si vuole offrire ai giovani quello che, forse, a loro sta più a cuore: lo stare insieme, però “in un modo diverso”. Con questo slogan si vuole esprimere che lo stare insieme, già in se stesso valore estremamente positivo, non può essere fine a se stesso ma deve tendere a delle finalità ben precise. Ciò che sembra di fondamentale importanza è che i giovani imparino ad esprimere le proprie potenzialità, a convivere insieme, a conoscersi tra loro, a scambiarsi le loro esperienze e a viverne di nuove insieme con gli altri, esperienze che siano significative e formative, tese alla loro crescita umana e spirituale in un ambiente multiculturale, aperto a tutti, senza alcuna distinzione. La finalità ultima è quella di educare e di formare i giovani ad una responsabilità personale, civile e sociale alla luce dei valori evangelici. Si tende, quindi, a dar vita ad attività ed iniziative che possano dare la possibilità ai ragazzi di sviluppare la propria personalità e di rapportarsi all’altro in modo autentico superando ogni forma di pregiudizio e diffidenza.
Grazie anche all’esperienza maturata in questi anni, abbiamo individuato alcune linee educative che ci sembrano di fondamentale importanza:

    1. Educazione allo stare insieme: crescere nel rispetto reciproco, scoprire la ricchezza dell’altro, apprezzare il valore della diversità e delle differenze, individuare le risorse umane presenti in ogni persona attraverso il gioco, il dialogo, la formazione.
    2. Educazione alla solidarietà: scoprire la gioia di rendere felice l’altro, soprattutto il bisognoso, abituandosi ad essere “estroversi” ed evitando di chiudersi in se stessi o all’interno del proprio gruppo di amici. L’Operazione Mato Grosso, svolta in un recente passato,  il volontariato alla mensa diocesana per gli stranieri, le diverse esperienze di volontariato (anziani, Scampia, Comunità di S. Egidio) sono esempi del “come” educarsi alla solidarietà.
    3. Educazione alla fede: pur nel rispetto delle scelte individuali, l’Epicentro propone anche un cammino di fede ritenendo il rapporto con Dio fondante e fondamentale per ogni scelta di vita. La partecipazione alla vita diocesana, gli incontri formativi, la catechesi, i ritiri spirituali, la celebrazione della S. Messa, sono i principali momenti di questa educazione alla fede.
    4. Educazione all’ambiente: curare l’ambiente per lasciarsi educare dall’ambiente. Prendersi cura degli spazi verdi, mantenere puliti gli ambienti interni ed esterni, rispettare gli animali e gli altri esseri viventi rende più sensibile il nostro animo e soprattutto fa crescere la qualità della nostra stessa vita e di quella di chi ci sta intorno.
    5. Educazione sportiva: le attività sportive hanno sempre suscitato l’interesse dei giovani. Queste, se adeguatamente guidate, svolgono, attraverso il gioco e l’attività fisica, una insostituibile azione educativa.
    6. Primato delle relazioni e delle esperienze: l’azione formativa poggia su due pilastri importanti: le relazioni e le esperienze dirette. Incontrare i testimoni e i profeti del nostro tempo, vivere relazioni inclusive, sperimentare nella vita concreta i valori umani ed evangelici è il nostro stile educativo privilegiato.

Grande parte della vita dell’Epicentro Giovanile è occupata dalle attività ricreative e sportive, ben sapendo quanto tutto ciò sia importante per i giovani anche dal punto di vista educativo e formativo. Queste attività sono rese possibili dalla presenza di grandi spazi all’aperto di cui l’Epicentro è dotato. La settimana dell’Epicentro comincia il lunedì con le pulizie degli ambienti. Il mercoledì si tiene un incontro formativo e il sabato sera la S. Messa. Ogni giorno il centro ferve di attività: sport, musica, teatro, tornei di biliardino e ping pong ma soprattutto si vive la gioia di stare insieme.
Nei suoi oltre venticinque anni di attività l’Epicentro è stato sempre presente a tutte le iniziative diocesane in particolare a quelle proposte dall’Ufficio di Pastorale Giovanile. I giovani dell’Epicentro hanno partecipato ai campi scuola diocesani, ai pellegrinaggi a piedi dei giovani, alle Giornate Mondiali della Gioventù, e alle veglie diocesane dei giovani. A livello cittadino l’Epicentro ha realizzato recital tenuti al teatro comunale che hanno riscosso un notevole successo. Il gruppo teatrale ha messo in scena commedie sia al teatro comunale sia in altre sale. Per alcuni anni diversi giovani dell’Epicentro hanno partecipato all’Operazione Mato Grosso impegnandosi in raccolte di viveri e di indumenti per le missioni del Sud America. Hanno realizzato mercatini con oggetti artigianali realizzati in proprio, hanno organizzato concerti musicali. Mensilmente partecipano al ritiro spirituale. Ogni anno durante l’estate vivono con entusiasmo l’esperienza del campo scuola oltre ad altre esperienze di preghiera e di volontariato. Grande importanza ha avuto per i giovani dell’Epicentro la missione di Wansokou già nel 1997, dopo solo un anno dall’apertura della missione, i giovani dell’Epicentro erano lì per vivere l’esperienza della missione e della mondialità. Da allora, ogni due anni circa, ci sono giovani che vivono, accompagnati da d. Nico, questa esperienza. Nel tempo, i giovani che vi hanno partecipato, hanno maturato una nuova sensibilità al punto che alcuni hanno vissuto in seguito esperienze autonome di volontariato in altre missioni africane. Dai primi di novembre 2013 fino ai primi di settembre 2015 un giovane dell’Epicentro, Mauro Camillo, ha vissuto una straordinaria esperienza come missionario laico nella missione di Cotiakou in Benin. Inoltre dal 1998, con offerte spontanee i ragazzi portano avanti una adozione a distanza. Dopo il terremoto che ha colpito l’Abruzzo, i giovani dell’Epicentro sono stati i primi a rendersi disponibili a partire con il gruppo di volontari organizzato dalla Caritas e sono stati presenti anche nel secondo gruppo. Da qualche anno si è creata un’ottima collaborazione con la Caritas facendo volontariato durante il pranzo domenicale per i poveri. Frequenti anche le visite agli anziani della casa di riposo e ai detenuti della Casa di Reclusione. Diverse le esperienze di volontariato che hanno visto protagonisti tanti ragazzi e ragazze dell’Epicentro: dalla collaborazione con la Comunità di S. Egidio a quella con i padri Gesuiti a Scampia Dal 2008 al 2020 l’Epicentro è stato iscritto all’ANSPI partecipando ai vari tornei cittadini e regionali di calcetto. Dal 2019 durante l’estate alcuni giovani dell’Epicentro vivono una straordinaria esperienza in Sicilia seguendo le orme delle vittime innocenti della mafia, un viaggio tra fede, cultura, arte e memoria. Il 22 ottobre 2020 l’Epicentro Giovanile ha adeguato il suo statuto alla normativa sul terzo settore.

“In questo quadro, nelle nostre istituzioni dobbiamo offrire ai giovani luoghi appropriati, che essi possano gestire a loro piacimento e dove possano entrare e uscire liberamente, luoghi che li accolgano e dove possano recarsi spontaneamente e con fiducia per incontrare altri giovani sia nei momenti di sofferenza o di noia, sia quando desiderano festeggiare le loro gioie. Qualcosa del genere hanno realizzato alcuni oratori e altri centri giovanili, che in molti casi sono l’ambiente in cui i giovani vivono esperienze di amicizia e di innamoramento, dove si ritrovano, possono condividere musica, attività ricreative, sport, e anche la riflessione e la preghiera, con piccoli sussidi e diverse proposte. In questo modo si fa strada quell’indispensabile annuncio da persona a persona, che non può essere sostituito da nessuna risorsa o strategia pastorale”. (Christus vivit, 218)